In cammino con Viviana, una nostra amica cineseContinuiamo con gli incontri iniziati la settimana scorsa, dialogando a distanza con Viviana, una nostra amica di nazionalità cinese, che vive a Pechino insieme con suo marito, italiano, impegnato in attività commerciali. L’abbiamo conosciuta a Macerata nel giugno dello scorso anno in occasione del suo battesimo celebrato da Mons. Giancarlo Vecerrica. Un dialogo semplice quello con Viviana, essenziali le sue parole, ma efficaci nel comunicare cosa sostiene la sua vita di fronte all’imprevisto, cos’è per lei l’essenziale.
Buongiorno! Sono felice di ricevere una mail da Macerata, non posso credere ai miei occhi. Come sta Mons. Giancarlo Vecerrica? Mi mancano tanto tutti i nostri amici, che mi hanno accompagnato nel momento più importante per la mia vita. Sto bene. Ora sono a Pechino, ma non posso viaggiare, non posso tornare in Italia. Le giornate trascorse a Macerata, la visita a Loreto mi tornano spesso in mente.
Io, una di Pechino, la seconda casa di padre Matteo Ricci, ho conosciuto la fede nella comunità della Chiesa che è stata fondata da lui nel 1605, la chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Sono passati più di 400 anni, ma la storia continua. Dopo il percorso fatto per due anni con il mio parroco ed alcuni amici, ho desiderato ricevere il battesimo a Macerata, perchè è la patria di padre Matteo Ricci, la sua casa. Ho conosciuto la fede ed ho desiderato iniziare la mia vita nuova a Macerata; è stato un miracolo per me.
Come stai vivendo ora nel tuo paese in questa circostanza? Cosa ti sostiene?
Nel nostro paese le chiese sono ancora chiuse, non sappiamo quando potranno riaprire. Seguiamo la messa on-line e con un gruppo di amici ogni settimana ci incontriamo. Seguendo il nostro parroco stiamo leggendo insieme un libro di Don Giussani tradotto nella nostra lingua: “All’origine della pretesa cristiana”. Abbiamo anche la possibilità di seguire la messa del Papa.
Cosa significa per te questo tempo difficile che tutti stiamo attraversando?
In questi mesi in cui non è possibile viaggiare il lavoro è cambiato. Con mio marito ci occupiamo di scambi commerciali tra Italia e Cina; ora il lavoro si svolge in modo diverso, comunicando da casa in forma online. Mi ricordo che una volta Papa Francesco ci ha detto che non dobbiamo avere paura delle nuove tecnologie, che possono essere usate o per perderci o come strumento utile per i bisogni dell’uomo. Le difficoltà causate dal virus ci stanno aiutando a guardare con occhi diversi le azioni dell’uomo e ad accorgerci che passiamo molto tempo dietro a cose che non sono importanti. Spero di tornare a Macerata il prossimo anno per partecipare al pellegrinaggio. Macerata è come una seconda casa per me.
Grazie ancora per la mail, proprio un bel regalo per me. Auguro ogni bene a tutti, un particolare saluto a Mons. Giancarlo e a tutti gli amici. Una preghiera sempre per voi tutti. Ci sentiamo e ci vediamo presto.