UNA COLONNA DI LUCE

Da Macerata a Loreto nella notte per camminare ogni giorno più certi di essere amati

A piedi a Loreto partendo da Macerata Sabato 7 giugno dopo la celebrazione eucaristica allo stadio Helvia Recina presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, si parte. Si cammina nella notte per andare incontro al giorno. È il cammino dei pellegrini, non dei vagabondi. Cominciarono 30 anni fa. Erano solo 300 studenti marchigiani guidati da un giovane insegnante di religione, don Giancarlo Vecerrica, oggi vescovo di Fabriano-Matelica. L'anno scorso erano 65 mila, provenienti da ogni regione d'Italia e dall'estero. È diventato il pellegrinaggio a piedi più numeroso d'Italia. Pur essendo cresciuto nel numero e nella tipologia dei partecipanti, ha sempre mantenuto come intenzione primaria il ringraziamento per l'anno scolastico appena concluso.

Ventotto chilometri a piedi. Dallo stadio Helvia Recina di Macerata al santuario di Loreto. Ci si muove lungo gli itinerari battuti per secoli da milioni di pellegrini: Villa Potenza, Sambucheto, San Firmano, Chiarino. L'ultimo tratto, la salita della Costa bianca, alla fine della quale si intravede per la prima volta la cupola del santuario, era chiamata dei "tredici Credo", per indicare il numero di volte che la preghiera veniva recitata dopo che gli occhi si erano posati sulla meta.

Il pellegrinaggio si svolge con gesti semplici ed essenziali: preghiere, canti, ascolto, silenzio.

Ma l'esperienza che lascia senza fiato avviene circa a metà percorso. In località San Firmano, nei pressi di un'antica abbazia romanica, vengono distribuite le fiaccole, che illuminano il cammino dei pellegrini quando si entra nel cuore della notte e le strade si inoltrano in aperta campagna. Quando ciascuno ha acceso il suo flambeau e si guarda davanti a sé o ci si volta dietro si rimane meravigliati, esterrefatti, incantati. Migliaia di fiammelle bucano il buio e si diventa una colonna di luce.