Anche Lorena Bianchetti tra gli ospiti
Eccoci, siamo arrivati. Domani, alle 20.30, partirà la 33° edizione del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto con la S. Messa allo stadio Helvia Recina di Macerata, celebrata dall’Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica.
Numerose le testimonianze previste sia allo stadio che durante la notte: oltre a Mario Dupuis, fondatore e residente della “Ca’ Edimar” di Padova, centro di accoglienza per giovani in difficoltà, ci sarà anche Fabio Salvatore, 34enne attore e regista teatrale, alla prese da anni con una terribile malattia. Inoltre è previsto l’arrivo anche della conduttrice televisiva Lorena Bianchetti, volto noto della Rai che ha già presentato vari appuntamenti “live” della Chiesa italiana. Lorena farà una testimonianza allo stadio e camminerà anche tutta la notte con i pellegrini, che si preannunciano anche quest’anno numerosi, confermando (o forse superando) il numero di 80.000. In cammino anche Malika El Hazzazi, già presente alle due edizioni precedenti della Macerata-Loreto.
Tantissime le intenzioni di preghiera che giungono nella sede centrale di piazza Strambi a Macerata da tutta Italia e anche dall’estero, in particolare dall’Eritrea, dalla Cina e dall’Argentina. Anche la Colombia ha inviato un messaggio di vicinanza, dopo la presenza l’anno scorso del Vescovo della diocesi di Zipaquirà, Mons. Hector Cubillos. «Distante, ma sempre più vicino al cuore e alla fede che ci unisce come Chiesa unica di Cristo, – hanno scritto dal Sudamerica – noi fedeli delle parrocchie di S. Isidoro di Siviglia a Bogotà, Cristo Re a Chia, Santa Rosa de Lima a Cucuta e Santa Rita de Casia a Manaure desideriamo sollevare, insieme a tutti voi, la nostra preghiera alla Santa Madre». Dalla Libia è invece giunta la lettera del Vescovo Mons. Giovanni Martinelli che ha voluto rendere partecipe il popolo del Pellegrinaggio del terribile momento del suo Paese: «A Tripoli – ha detto – non facciamo pellegrinaggi. In questo periodo è difficile persino andare a celebrare la Messa dalle Suore, ma viviamo con intensità non comune sia il nostro essere stranieri che l’essere pellegrini. Essere pellegrini, pur se per una notte, è un segno che parla di tutta la nostra vita che è davvero un cammino che ci vuole far uscire dai nostri limiti e condurre fino a Dio, alla sua Casa. Prego che tutti voi, impegnati fisicamente e spiritualmente nel pellegrinaggio alla casa di Nazareth, possiate crescere come Gesù in sapienza, età e grazia e così portate molto frutto. Il Risorto ci ha già salvati da ogni male, se solo sappiamo accettare questo dono immenso nella certezza e nella fiducia del suo amore, come bambini che si affidano al papà e alla mamma». Ha poi continuato: «Ad Algeri esiste un Santuario dedicato a Nostra Signora d’Africa dove molti pellegrini sono anche musulmani che la riconoscono come Madre di Gesù come il Corano insegna loro. Maria veramente la Madre di tutti i credenti che ci insegni a credere e a sperare».
Anche il Cardinale Scola, Patriarca di Venezia, come per tradizione ha voluto inviare un messaggio di vicinanza al Pellegrinaggio: «Il tema che avete scelto contiene uno stimolante paradosso. Chi infatti nella società odierna legherebbe la figura del protagonista a quella del mendicante? Per la mentalità dominante queste due figure sembrano letteralmente escludersi. È solo nell’esperienza offertaci dallo svuotamento totale del Figlio di Dio nella Sua incarnazione, morte e risurrezione che noi possiamo incominciare ad intuire invece che le due figure coincidono. Il Crocifisso, con il Suo grido al Padre sulla croce, ci insegna che mendicare è proprio della natura intima del cuore dell’uomo. Solo mendicando da Dio la redenzione gli uomini possono affrontare, per quanto possibile in pace, il pellegrinaggio dell’esistenza».
Infine il Comitato del Pellegrinaggio ha già stampato e diffuso il messaggio di Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, che ci ha augurato per questa edizione di aspettarci «un cammino, non un miracolo»: «Solo una mendicanza desiderosa di capire – continua nel messaggio – ci può strappare dal nulla che incombe sui nostri desideri più veri e sui nostri tentativi più grandi». Per questo motivo ha invitato tutti i Pellegrini ha seguire la testimonianza infaticabile di Benedetto XVI e del suo amato predecessore, il Beato Giovanni Paolo II.