Mi chiamo Monica ed ho 20 anni. La mia testimonianza parla di sofferenza vissuta in Cristo. Il 26 aprile scorso la mia cara mamma, Nicoletta, se n'e andata in Paradiso, nella casa del Padre, dopo diciassette anni di malattia.
Nel 1991, quando avevo solo tre anni, le fu diagnosticato un tumore cerebrale raro e in questi anni ha subito numerosi interventi chirurgici, cure dolorose e lunghi ricoveri, perche nel frattempo si erano sviluppate altre metastasi in tutto il corpo. Pur nella sofferenza, mia madre ha accettato la malattia e l'ha vissuta con fede e speranza, offrendo i suoi dolori fisici e psicologici a Gesu per il bene dei fratelli, in particolare per i sacerdoti e i consacrati.
E proprio perche in questo donarsi ha trovato conforto nel Signore e forza per affrontare i giorni piu difficili, ha voluto scrivere un libretto dedicato ai malati e a chi sta loro vicino. Vi leggo una sua esortazione rivolta ai malati:
«La malattia non e solo disperazione e morte: ti mortifica, ti umilia, ti tarpa le ali dei desideri, puo perfino farti sentire un peso inutile... ma puo anche offrire una Via per essere ancora piu vitali di prima, pur restando nella sofferenza e nel dolore. Nelle nostre fatiche, o "quotidiane morti", siamo chiamati ad intessere vincoli d'amore per far fiorire novità di vita. LA SOFFERENZA NON E' MAI STERILE, E' SEMPRE FECONDA!, se vissuta con Cristo e per Cristo, e perciò condivisa anche con gli altri».
Concludo condividendo con voi, ed in particolare con i giovani, le parole che mamma rivolse ai miei fratelli David, Matteo e Gianluca e a me, un mese prima di morire: «Vi devo dire che fisicamente mi sento spegnere di giorno in giorno. Noi stiamo pregando per la mia guarigione, ma se questa non dovesse avvenire, non ve la prendete con Dio: la preghiera non e una formula magica! Rimanete in Lui, non vi lasciate infatuare dalle false felicità che vi si propongono continuamente. Aprite il vostro cuore a Cristo, lasciatevi persuadere, perche solo il Lui e con Lui è la vera Gioia!».
Grazie mamma!