Un caro saluto a tutti. A S. Em. Il Card. Crescenzio Sepe; a tutti i fratelli vescovi presenti, in particolare al Vescovo di Macerata. Un vero saluto a tutte le autorità civili, militari, a tutti i giovani presenti e a tutti i fratelli qui convenuti per questo 31^ edizione del Pellegrinaggio Macerata-Loreto. Sono contento di poter condividere con voi almeno l’inizio di questo singolare pellegrinaggio e di poter raccomandare a voi i miei fratelli e sorelle de L’Aquila feriti e sconvolti dalla tragedia del terremoto.
Pensavo tra me, prima di venire qui… se ognuno di voi desse anche solo cento euro per la nostra gente ancora così provata certo si raccoglierebbe una somma ragguardevole di denaro. Ma io vi chiedo un dono più semplice, che non costa nulla: ognuno di voi dica un’Ave Maria alla Madonna di Loreto, per L’Aquila, per il nostro popolo, per il conforto di chi ha perso le persone care e perché sia dato un aiuto certo, immediato e concreto a chi non ha più la casa e, spesso, neppure più il lavoro. Grazie per questo dono.
Ieri, mentre annotavo questi poveri e pochi pensieri, mi è capitato sotto gli occhi il Salmo 59 (“Preghiera dopo la sventura”). Mi hanno colpito queste parole: «[O Dio] hai scosso la terra, l’hai squarciata, / risana le sue fratture perché sta crollando. / Hai inflitto al tuo popolo dure prove, / ci hai fatto bere vino da vertigini».
Sembrano parole scritte proprio per noi, i superstiti del terremoto. La prova è stata grandissima. Per molti Dio è sembrato tanto lontano. E, forse, incomprensibilmente severo. Ma nell’antifona, a conclusione dello stesso salmo ho letto: «Beato l’uomo che è provato da Dio: il Signore ferisce e risana». E successivamente, nel piccolo brano biblico (dell’Ora nona, della Liturgia delle Ore) ho letto: «Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli ha creato tutto per l’esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c’è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra, perché la giustizia è immortale» (Sap. 1, 13-15).
Il nostro Dio è il Dio della vita, della gioia, della speranza. Questa è la nostra fede indistruttibile, anche dopo la tragedia del terremoto!
Carissimi fratelli e sorelle che tra poco inizierete questo pellegrinaggio verso Loreto pregate la Madonna di Loreto per me e per tutti i fratelli e sorelle de L’Aquila. Perché la madonna ci ottenga in questo momento le grazie più importanti: la grazia di perseverare nella fede e di rafforzarci nella speranza; la grazia di leggere con occhi cristiani la tragedia che ci ha colpiti; la grazia di sentire che il Signore non si è allontanato da noi ma ci è rimasto vicino, per risanare tutte le nostre ferite; la grazia di sconfiggere ogni demone della sfiducia, dello scoraggiamento e della rinuncia a lottare e a sperare; la grazia di vivere, soprattutto in questi giorni, la più profonda e vera solidarietà. Quella che ci ha insegnata Gesù Cristo.
Carissimi fratelli e sorelle voi siete pellegrini. Ogni cristiano è pellegrino verso l’assoluto.
Noi, a L’Aquila, con il terremoto abbiamo sperimentato nella nostra carne, com’è da insensati costruire, qui sulla terra, mete sicure e definitive. Abbiamo sperimentato che l’unica nostra vera vocazione è essere pellegrini e l’unica meta certa è Dio, con tutto quello che egli ci promette.
Abbiamo scoperto che siamo tutti “mendicanti”, che ogni momento abbiamo bisogno di ricevere da un Altro il dono della vita, la sana gioia della straordinaria avventura su questa terra e il senso più vero e profondo di tutto quello che stiamo costruendo. E abbiamo scoperto che tutto questo non porta al disimpegno, all’atteggiamento passivo e vuoto di chi non si sente protagonista, ma porta alla felicità vera. Quella di Maria di Nazareth che duemila anni fa cantò per prima il cantico di ogni vero credente: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore… Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il Suo nome… Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote».
Cari fratelli e sorelle, siate veri pellegrini, poveri e mendicanti, ma ricchi di quell’amore e di quella speranza che Maria di Nazareth vuole regalare ad ognuno di voi.
La Madonna vi accompagni sempre. Buona Marcia! Grazie! Il Signore vi benedica tutti.