Omelia di mons. Nazzareno Marconi per la festa della Venuta

Papa Francesco nella lettera Evangelii Gaudium, che in qualche modo traccia il suo progetto pastorale per la Chiesa, ha sottolineato l'importanza della fede popolare, della devozione popolare. Ha detto che non va mai guardata, la devozione popolare, con una certa sufficienza, come se fosse una forma di fede o di devozione di serie B. Infatti, poiché il popolo di Dio non sbaglia nel credere, ha cioè una speciale assistenza dello Spirito Santo in ciò che crede, attraverso ciò che per secoli il popolo di Dio ha creduto, vissuto, celebrato, passano dei messaggi di grande significato per la fede di tutti. Per questo il Papa ci invita a riflettere sui segni, i gesti, le forme della devozione popolare e noi qui rinnoviamo proprio una di queste forme.
Tra tutte le tradizioni popolari devote, connesse alla Venuta delle Santa casa, che cosa celebra la nostra gente? Il popolo accende i fuochi, i falò, che a seconda dei luoghi prendono nomi diversi, ma la sostanza è la stessa: una luce nella notte. Una luce nella notte per illuminare il volo della Santa Casa. Lasciamo da parte le discussioni sulle origini, storiche o meno, della Venuta della Santa Casa. Non mi interessa qui fare archeologia, ma comprendere il significato di quello che la gente celebra, e qual è il significato di questi segni della devozione popolare.
Il volo della Santa Casa riferisce nella tradizione che: la casa di Maria giunge sulla collina di Loreto e porta sul tetto Maria e Gesù. È la Madonna che scende dal cielo e guida il volo della Santa casa, fino a trovare sul Colle di Loreto il suo posto definitivo, per proporla alla devozione di tutti i cristiani. Quindi è un volo di Maria che scende dal cielo e con Gesù ci consegnano questa Casa.
Questo volo viene illuminato dai fedeli che ogni anno accendono i fuochi per indicare la via, per facilitare il volo di questa casa che giunge dal cielo.
Qui c’è già una cosa interessante. La Santa casa è arrivata secoli fa, non succede che ogni anno in questa notte si ripeta il volo miracoloso. Però la nostra gente non celebra solo una tradizione, ma fa un vero memoriale. Cos’è un memoriale?
:Il popolo d'Israele, quando celebrava la notte di Pasqua non diceva: “migliaia di anni fa siamo usciti dall'Egitto”, ma “oggi noi siamo usciti dall'Egitto” e ad ogni generazione diceva: “Tu sei uscito dall'Egitto”. Così la fede della nostra gente non dice: “la Santa Casa è venuta secoli fa per noi”, ma: “Oggi viene la Madonna e di nuovo ci dona la sua casa”.
Questo è fare memoriale delle Venuta. Questo dice la nostra gente, questo crede la fede popolare, oggi! Non per il passato, ma per noi. Questo segno non è solo un’archeologia storica, ma è un segno presente. Per questo illuminiamo la strada per questa venuta, attendiamo per noi questa venuta. Questa notte c'è un segno vero che giunge dal cielo per noi e da credenti dobbiamo viverlo così. La Madonna è venuta in passato, ma oggi di nuovo viene nella nostra vita, oggi di nuovo ci provoca con il segno della sua casa. Un
segno chiaro che la fede si vive in famiglia e nel quotidiano, perché non è un palazzo è la casa di una famiglia e non è una casa chic, non è una villetta, sono tre mura di una casa quotidiana. La fede si vive in famiglia e nel quotidiano. Questo è il messaggio. E permettete che accosti un'altra immagine a questa che ci fornisce Loreto.
La nostra gente illumina la notte perché la Madonna trovi la via. Viene da sorridere a pensare che la Madonna abbia bisogno che noi le insegniamo la via. Ma c'è un episodio molto bello nella vita del Curato d'Ars che può aiutarci a capire questo segno. Il Curato d'Ars fu mandato dal vescovo a fare il parroco di Ars. Andò come allora si usava a piedi e sapeva più o meno la direzione di Ars, ma non c'erano né strade né cartelli stradali. Ad un certo punto si perse nella campagna, non riusciva a trovare Ars. Così disse a un
ragazzetto che incontrò e che stava pascolando le pecore: “Mi indichi la via per Ars?”. Questo ragazzetto prese per mano il Curato e gli indicò la via di Ars. Quando videro i tetti di questo piccolo villaggio, il Curato disse a questo figliolo, che sarà uno dei primi grandi devoti di Ars: “Tu m'hai insegnato la via di Ars, io ti insegnerò la via del cielo” e questo fece. 
Io credo che noi accendendo il falò indichiamo alla Madonna la via di Loreto, a Lei che viene dal cielo, ma Lei accetta questo segno di devozione, perché ha da insegnarci una via più importante: la via del cielo.
Non dimenticate mai che: la Santa casa è appoggiata sopra una strada. Non è appoggiata su una roccia, non è appoggiata su un pezzo di terreno, ma è appoggiata a metà sopra una strada. È una delle prove che non è stata costruita, è importate, ma non solo questo: è appoggiata su una strada perché è una dimora provvisoria, ci ricorda che siamo lungo la via del cielo.
La Madonna è venuta ad indicarci con la sua Casa la strada verso il cielo. Noi stanotte indichiamo alla Madonna la via di Loreto con questa preghiera: “Vergine Santa, ti indichiamo la via di Loreto, ma tu indicaci ogni giorno, nel quotidiano delle nostre famiglie, la via del cielo”.