«Aspettatevi un cammino, non un miracolo»
Carissimi amici, l’invito che don Giussani rivolse a un gruppo di giovani non è contraddittorio col gesto che state per compiere, in un luogo segnato dagli innumerevoli prodigi compiuti dalla Madonna. Ciascuno di voi ha una grazia particolare da chiedere alla madre di Cristo. Ma quest’anno vi invito ad aggiungerne una, proprio secondo le intenzioni di don Giussani:
«Aspettatevi un cammino, non un miracolo che eluda le vostre responsabilità, che elida la vostra fatica, che renda meccanica la vostra libertà. No! Non aspettatevi questo. È questa una differenza profonda da prima, dal cammino percorso fino adesso: la differenza profonda è che non potrai seguirci se non teso a comprendere. Adesso dovrai incominciare ad amare realmente la vita e il suo destino».
Solo una mendicanza desiderosa di capire ci può strappare dal nulla che incombe sui nostri desideri più veri e sui nostri tentativi più grandi. In un mondo che ha voltato le spalle a Cristo e alla Sua presenza storica − la Chiesa −, non potremo resistere se non diventerà in noi chiara la ragione per cui siamo cristiani. In questo ci sostiene l’infaticabile testimonianza di Benedetto XVI:
«Tutti sappiamo che nel cuore di ognuno dimora un forte desiderio di felicità. Ogni azione, ogni scelta, ogni intenzione porta celata in sé questa intima e naturale esigenza. Ma molto spesso ci si accorge di aver riposto la fiducia in realtà che non appagano quel desiderio, anzi, rivelano tutta la loro precarietà. Ed è in questi momenti che si sperimenta il bisogno di qualcosa che vada “oltre”, che doni senso al vivere quotidiano. (...) Gesù è vostro contemporaneo. È Lui che cerca voi, prima ancora che voi lo cerchiate! Rispettando pienamente la vostra libertà, Egli si avvicina a ciascuno di voi e si propone come la risposta autentica e decisiva a quell’anelito che abita il vostro essere, al desiderio di una vita che valga la pena di essere vissuta» (Benedetto XVI, Zagabria 4 giugno 2011).
Offrite il sacrificio di ogni passo per il Santo Padre: la Sua immedesimazione con Cristo morto e risorto sia la sicurezza del vostro cammino nella notte. Vi auguro di verificare, come vediamo in lui, che cosa accade quando un uomo si lascia afferrare da Cristo: un incremento e una pienezza di umanità che gli altri possono riconoscere come un autentico miracolo, tanto è impossibile all’uomo.
Domandate al Beato Giovanni Paolo II e a don Giussani il dono di questa esperienza umana che rende piena la vita, in qualunque circostanza ci troviamo.
Julián Carrón
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