PESARO - Ci sarà anche il presidente provinciale di Assindustria di Pesaro, Marco Montagna, al Pellegrinaggio Macerata-Loreto dell'11 giugno. Per l'imprenditore non è una novità ma una consuetudine divenuta stile di vita. «E' difficile - racconta - spiegare a parole cos'è il Pellegrinaggio: è un paradigma della vita, ma molto esaltato, concentrato. Quello che facciamo una volta all'anno diventa un suggerimento per comportarsi allo stesso modo tutto l'anno, un'esperienza di cammino comune, nella condivisione della fatica e del significato. La mia personalità nella vita lavorativa è costretta ad agire da sola, a prendere decisioni al volo, ma in quel cammino non si sente annullata bensì valorizzata dal coinvolgimento con tanta gente. In questa marcia di piace immaginare il cammino di una società, di una nazione, di una famiglia che contiene un'esperienza che se non accetti di condividere con gli altri non capisci fino a fondo. Non è uno sforzo, è un imparare qualcosa, un apprendere camminando».
Quest'anno la marcia religiosa sarà dedicata a Giovanni Paolo II e a don Giussani scomparsi a poco tempo l'uno dall'altro. E nella memoria di Montagna su don Giussani affiora un ricordo più nitido degli altri. «Tornavo da Milano - rammenta - accompagnando don Giussani quando ho capito che l'esperienza del cristianesimo era uguale in Lombardia come a Pesaro. Ho visto in quel momento una sorta di visita personale che il sacerdote stava facendo a me che ero venuto a vivere a Pesaro. Una possibilità di vivere la presenza cristiana anche qui come là, allo stesso modo. E il Pellegrinaggio ha fatto da collante a questo tipo di consapevolezza con don Giussani come testimone. Adesso c'è una responsabilità in più, un incarico come presidente dell'Assindustria e il prossimo cammino Macerata-Loreto sarà anche un'occasione per affidare alla Madonna le rinnovate intenzioni. A parte le preghiere degli amici raccolte tutto l'anno c'è anche l'auspicio di un benessere economico che non abbandoni questo Paese per lavorare finalmente con concordia difendendo il progresso, il vero progresso dal pericolo delle battaglie ideologiche».