Al termine del rincontro benedetta la fiaccola della Macerata-Loreto
L'udienza generale di ieri è stata caratterizzata dall'accensione, da parte di Benedetto XVI, della Fiaccola del 30° Pellegrinaggio Macerata-Loreto. Nata nel 1997 in vista del grande Giubileo del 2000, la fiamma è dedicata alla pace dal 2001 e anche quest'anno accompagnerà il cammino notturno che sabato vedrà migliaia di pellegrini raggiungere il santuario di Loreto partendo dallo starno Helvia Recina di Macerata. «Auguro ogni migliore successo alla trentesima edizione di tale importante iniziativa pastorale», ha detto Ratzinger. Una tradizione, promossa da Comunione e Liberazione, che ieri ha visto il suo preludio nella benedizione papale alla fiaccola, ripartita nel pomeriggio dalla Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi.
In Piazza San Pietro la fiaccola era accompagnata da monsignor Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica e ideatore del Pellegrinaggio, e dal maratoneta Ulderico Lambertucci. Per l'occasione Giorgio Paolucci, autore del libro «Un popolo nella notte», dedicato alla marcia Macerata-Loreto, ha donato al Papa una copia di pregio del libro con cofanetto e copertina realizzata dall'artista marchigiana Rachele Biaggi. La fiaccola raggiungerà, sabato pomeriggio, lo stadio di Macerata. Dal 4 al 16 luglio sarà in Australia per la GMG.
Tra i suoi saluti il Papa, poi, ha ricordato il 45° anniversario dalla morte di Giovanni XXIII, celebrato martedì: «Veniva chiamato dalla gente: "Giovanni il buono" oppure "Il buon papa Giovanni" - ha detto in polacco -. Era stato lui a convocare il Concilio Vaticano II, il quale iniziò il rinnovamento della Chiesa, la riforma delle sue strutture e l'aggiornamento della liturgia. Che questa riforma porti frutti in noi e nella Chiesa del terzo millennio».