«Io, ex manager dall'oscurità della droga alla speranza della notte marchigiana»
Il cammino notturno a piedi da Macerata a Loreto è per tutti un'occasione unica per guardarsi dentro, per riaccendere le domande sul significato dell'esistenza. E per scorgere una risposta. Come è accaduto a Giovanni, che quest'anno partecipa per la seconda volta. 48 anni, ex manager di una grande azienda nel settore della moda, è stato per tanto tempo l'icona dell'uomo in carriera. Poi nella sua vita è entrata la cocaina, portando mondi artificiali, sconquassi mentali, depressione, solitudine. «Il mio migliore amico si ammalò di Aids e morì, una giovane amica perse la vita per una grave forma di leucemia, altri come me vivevano nel segno della precarietà. Ora, a distanza di qualche anno, capisco che quelli erano 'avvertimenti' perché cambiassi vita, ma allora non me ne rendevo conto. E le cose continuavano a precipitare». La svolta arriva quando incontra gli operatori della Pars, una comunità di recupero per tossicodipendenti molto attiva nella provincia di Macerata. Giovanni incontra gente che si prende cura della sua salute e insieme gli propone di cambiare vita. Tra le proposte che gli fanno, anche quella del pellegrinaggio Macerata-Loreto, a cui partecipa nel 2007. «In quella notte mi sono messo a nudo, ho intuito che le mie debolezze non erano un'obiezione a cambiare direzione, che Gesù mi aveva raggiunto attraverso dei testimoni: gli amici della Pars che mi avevano accolto tra loro. Camminare e pregare con tutta quella gente mi ha fatto sentire parte di un popolo, ho percepito che insieme a loro potevo tornare a sperare». Oggi Giovanni torna allo stadio di Macerata, accompagnando altri ragazzi che alla Pars hanno cominciato il percorso della loro rinascita. Sono i piccoli-grandi prodigi del pellegrinaggio.