Mi chiamo Annagiulia e ho 19 anni. Vengo da Pegognaga, un piccolo paese in provincia di Mantova e questo è il mio primo pellegrinaggio da Macerata a Loreto. A dir la verità sarebbe il secondo ma ero troppo piccola per ricordarmelo, quindi non vale.
Ero venuta per volere dei miei genitori, Davide e Clarissa. Loro infatti avevano voluto portarmi come segno di gratitudine verso Maria che dopo due anni, aveva esaudito le loro preghiere.
Nella mia famiglia dobbiamo molto alla Madonna di Loreto poiché ha sempre esaudito ogni nostra richiesta.
In breve, ha intercesso per i miei genitori per costruire una famiglia e un futuro. Infatti non solo dopo quel pellegrinaggio del 2002 sono nata io, ma anche Lara e Cristian. Quando tempo dopo mio padre ritornò in visita alla Santa Casa di Maria con l’intenzione di non chiudere l’azienda di famiglia, dichiarata fallimentare, non solo al suo ritorno trovò la soluzione, ma ancora oggi, nonostante la pandemia la nostra forneria resiste.
Infine la Vergine Madre realizzò anche il desiderio di Lara di avere un altro fratellino, Francesco. Lui, che alla sua nascita era stato sottoposto a molteplici esami per i risultati che mostravano malformazioni cerebrali e alla spina dorsale, fu altrettanto graziato. Io stessa due anni fa feci visita a Loreto con dei miei amici chiedendo alla Madonna di prendersi cura di questo bambino e devo dire che anche quella volta ha ascoltato perché oggi Frenci corre e parla senza alcun problema. Per questo motivo La ringrazio per tutto.
Dunque siccome questa Maria è molto più brava di me a trovare soluzioni ai problemi, quest’oggi sono venuta con una nuova richiesta, una mia di crescita. Chiedo aiuto e forza per il mio futuro. Per l’esame di maturità che tra due settimane dovrò affrontare, per l’università e per tutto l’ignoto che sta davanti a me, che mi spaventa tanto quanto mi incuriosisce. In futuro vorrei insegnare ai bambini ma so che non sarà l’unica cosa di cui dovrò preoccuparmi.
Già due anni fa avevo deciso di venire a questo pellegrinaggio con questa intenzione. Mio padre, che all’università aveva preso parte al gruppo di Comunione e Liberazione mi aveva raccontato di Don Giussani e di come ogni anno portava i maturandi a questo evento. Io non faccio parte di questo movimento, ma i racconti con cui sono cresciuta mi hanno invogliato sempre di più a venire e camminare con le mie intenzioni da affidare. Non nascondo che per me il divertimento più grande è camminare di notte ma non posso dire che è l’unico motivo che mi ha spinto a venire.
Auguro quindi a tutti quelli che come me sono in cerca di nuove strade di trovarle e di persistere nelle proprie speranze perché accade davvero che veniamo ascoltati.