Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un periodo difficile, che ha fatto emergere tutte le nostre paure e la nostra fragilità personale e sociale. Papa Francesco ha detto più volte che non possiamo pensare di riprendere la nostra vita così come l'avevamo lasciata prima della pandemia, che “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”. Che cambiamento è accaduto e sta accadendo in lei in questa circostanza?
Sono molto grato di avere incontrato Don Giussani nella mia vita, perché mi ha educato a saper guardare la realtà, tenendo conto di tutti i fattori: che saggezza quanto mi ha insegnato! Ecco una sua proposta in merito: “La parola realtà sta alla parola educazione come la meta sta ad un cammino. La meta è tutto il significato dell’andare umano: essa è non solo nel momento in cui l’impresa si compie e termina, ma anche in ogni passo della strada. Così la realtà determina integralmente il movimento educativo passo passo e ne è il compimento”. In questi giorni e mesi di travaglio per la pandemia e la guerra mi sono sentito piccolo, per la fragilità sperimentata, ma anche grande, per la possibilità di aprire a me e agli altri il rapporto più vero e più luminoso con il Mistero. Diventando più mendicante e più motivato ho fatto esperienza della fede come amore per coinvolgermi nel progetto di amore del Padre celeste. Sono diventato più credente, più appassionato, più desideroso di testimoniare l’amore. E, così, il pellegrinaggio mi è diventato più necessario, più desiderato e più quotidiano.
Cosa ha imparato in questi tempi in cui la pandemia e la guerra hanno reso complessi e a volte drammatici i rapporti tra gli uomini?
Traduco in una parola il tanto che ho imparato in questi tempi di pandemia e di guerra: ho imparato a vivere la fede come fiducia. Questa è la parola che mi affascina e che propongo ovunque sono chiamato a testimoniare: A me sembra chiaro che affidarsi totalmente a Dio, origine e destino della vita, è rendere i rapporti più umani, più veri e più pieni di speranza. Non ci salvano le chiacchiere o le alchimie, le illusioni o i vari poteri. Recito con grande entusiasmo i salmi che ci fanno dire: 'io dico al Signore: mio rifugio, mia fortezza, mio Dio in cui confido … Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie' (Ps 90). Oggi si preferisce seguire le logiche che mettono in discussione tutto, pensando che è vero solo quello che pensa l’io di alcuni: quanti “padreterni” ci sono! Ma, così, ci si affida alle discussioni a partire dall’io umano, confuso e malato, invece che affidarsi alla sequela del Vangelo. Gesù è venuto non per sostenere chi ha più ragione, ma per salvare. Quanto è decisivo il tema proposto dal 44° Pellegrinaggio Macerata-Loreto: A Dio tutto è possibile! Così ci affidiamo a Colui che tutto può, all’unico che ha il vero potere, che è potere di amore.
Cosa significa riprendere ora l’esperienza del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, che per due anni è stato proposto in una forma diversa, animata tuttavia dallo stesso desiderio e dalla stessa certezza dell’amore materno di Maria?
L’attesa del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto è sempre più viva, tanto più in questi tempi, per imparare a vivere con fiducia. Papa Francesco nella telefonata al Pellegrinaggio virtuale dell’anno scorso ci ha detto che 'la speranza è avere sempre davanti ‘l’orizzonte della vita’ che è Gesù'. La fiducia in Gesù, Figlio di Dio, che ci apre alla speranza e all’orizzonte della vita, la impariamo dalla Madonna e dai Santi, che ci riconducono a Lei. Così diceva San Massimiliano Kolbe: “Miei cari figli, se desiderate vivere e morire felici, sforzatevi di approfondire l’amore filiale verso la Mamma Celeste: confidate in Lei”. E così diceva anche San Padre Pio: “Se sentiamo difficoltà ad accedere al trono di Dio andiamo a questo canale che è la Madonna, ci sentiremo il cuore più allargato alla confidenza, alla speranza, alla fiducia; soltanto ci vuole costanza”.
Parteciperò al Pellegrinaggio per imparare a vivere con più fiducia: fiducia in Dio e nel suo Figlio Gesù, fiducia nelle Chiesa e nel Papa, fiducia nella comunità incontrata e tra di noi, confortato dalla fiducia nella Madonna, che Don Giussani chiamava 'la Viandante vittoriosa dell’umano cammino'. Il nostro Pellegrinaggio ci educa a impostare i rapporti umani dentro questa fiducia, perché siamo 'fratelli tutti'.
La Consacrazione alla Madonna, proposta da Papa Francesco per la pace in Ucraina, sarà il cuore del cammino, come presenterò in Ascolta si fa sera di Radio 1 nei quattro venerdì maggio. La reciteremo con grande amore e passione, immedesimandoci in essa per continuare il Pellegrinaggio tutti i giorni. Cari amici, vi esorto a partecipare al Pellegrinaggio anche seguendoci attraverso i mezzi di comunicazione, a causa della pandemia, pregando, riflettendo e continuando ogni giorno questo cammino di speranza, colma di fiducia.