Alla Messa saranno presenti il cardinale Martino, il portavoce della coalizione in Iraq Andrea Angeli e militari in missione
Sabato sera la preghiera si alzerà insieme a quella del Papa e del Santuario di Lordes
Il pellegrinaggio della pace
Sono attese cinquantamila persone alla marca Macerata-Loreto
MACERATA - Un famoso antropologo amava ripetere: "Non ho mai visto delle civiltà scontrarsi; a farlo sono sempre degli uomini". Era la sua definizione della guerra, che forse non devasta le nostre città, ma neanche appare più un gioco mediatico. La guerra è entrata nelle nostre famiglie e per questa ragione il comitato del pellegrinaggio Macerata-Loreto quest'anno alza ancora più in alto la fiaccola della pace, così che si rivolga a tutto il mondo. Sarà infatti un pellegrinaggio nel segno dell'internazionalità quello che si snoderà da sabato sera dallo stadio Helvia Recina di Macerata fino alla basilica della Santa Casa. La accenderà Papa Giovanni Paolo II, domani in Vaticano, e poi viaggerà fino a Macerata portata da "corrieri della pace", come una nuova cometa "per chi - ha spiegato il direttore del pellegrinaggio Ermanno Calzolaio, richiamandosi al motto di quest'anno - "vuole vedere il volto di Gesù". "La pace non è scontata - ha sottolineato - è un dono da chiedere" e per essa si pregherà insieme al Papa, in quel giorno in Svizzera. E nel segno della pace il miracolo maceratese che aduna ogni circa cinquantamila persone e muove un migliaio di volontari, rivolge l'occhio al mondo intero nel segno ella Madonna. Sabato ci sarà infatti un collegamento con Lourdes e allo stadio sarà presente una delegazione del santuario con cui è stato stretto una sorta di gemellaggio; e con Lourdes si pregherà per l'Europa "perché mantenga le sue radici cristiane". La Messa allo stadio sarà presieduta dal cardinale Renato Raffaele Martino, delegato del Vaticano all'Onu e presidente del Pontificio della Giustizia e della Pace; insieme a lui ci saranno Andrea Angeli, maceratese, portavoce della coalizione in Iraq, il colonnello Antonio Albanese, pilota del'Aeronautica appena rientrato dall'Iraq, il maresciallo Claudio Fiori, medaglia d'argento a Mostar, la vedova di Marco Beci, funzionario della cooperazione ucciso a Nassiriya, mentre da New York arriverà Maurizio Maniscalco che testimonierà come i cattolici americani vivono questo momento. Sarà la testimonianza dell'unità dei cattolici, data dalla presenza della responsabile delle Azione Cattolica, Paola Bignardi. Con loro un popolo in cammino, giunto da mezza Europa, pellegrino ma non vagabondo, a chiedere pace nel nome di Cristo.