Testimonianza notturna di Asmae Dachan, giornalista e scrittrice
Tre anni fa ho partecipato per la prima volta al pellegrinaggio su invito di una cara amica, Maria Grazia d'Agostino.
Camminare nella notte con tante persone, affrontare insieme l'emozione, la fatica, l'impegno e la commozione dell'arrivo dopo l'alba al santuario mariano hanno lasciato un segno dentro di me. Mi sono sentita una goccia in un fiume di fede, preghiera e speranza di cui tutta l'umanità ha bisogno.
Anche quest'anno rinnovo la mia partecipazione con l'intento di pregare e camminare, rivolgendo i miei pensieri a chi soffre per la solitudine o la malattia, per la guerra o la diaspora.
Il mio cammino dietro la croce è anche un rinnovamento del mio spirito di fraterno amore verso le sorelle e i fratelli cristiani e della mia devozione a Gesù, Aissa, parola di verità e a sua madre Maria, Signora delle donne del Paradiso.
Il mio cammino è un rinnovo del mio impegno per la fratellanza tra le genti e per la pace in Siria, mia martoriata terra d'origine e l'Italia, mia amata madre adottiva.