45 anni! Da 45 anni siamo testimoni di questo avvenimento: migliaia di persone si muovono da ogni parte d’Italia e dall’estero e si ritrovano per compiere un impegnativo pellegrinaggio notturno da Macerata a Loreto.
È impossibile abituarsi a questo spettacolo che si ripete e che si è progressivamente diffuso per una misteriosa attrattiva, più forte della fatica.
Le tantissime preghiere che riceviamo segnalano la portata del bisogno che nell’urgenza del vivere diventa domanda, per un figlio, per il lavoro, per la salute, per la pace tra gli uomini.
Lungo la notte, tuttavia, la domanda particolare di ciascuno si approfondisce. “Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte”, come recita un inno delle lodi, cioè cerca l’unico Volto che possa fare veramente compagnia al bisogno che è il fondo di tutti i bisogni.
Il titolo di quest’anno sottolinea che prima di ogni preoccupazione organizzativa occorre guardare con lealtà in faccia la domanda che Gesù rivolge a Maria Maddalena il mattino di Pasqua: “Chi cerchi?”.
Abbiamo avvertito come significative, in questo senso, le parole del Santo Padre che approfondisce questa pagina del vangelo: “Chi cerchi, non che cosa cerchi, perché le cose non bastano per vivere; per vivere occorre il Dio dell’amore” […] “Il bisogno di questo Chi, la ricerca di un amore che dura per sempre, la domanda sul senso della vita, sul dolore, sul tradimento, sulla solitudine. Sono inquietudini di fronte alle quali non bastano ricette e precetti; occorre camminare, occorre camminare insieme, farsi compagni di viaggio”.
Sempre Papa Francesco ci sfida: “[…] lo stile di Gesù non è tanto quello di dare risposte ma di fare domande, domande che provocano la vita”.
In questi tempi così drammatici (guerra, terremoto, migranti, crisi economica, fatti che continuamente ci interpellano) vogliamo vivere l’attesa del pellegrinaggio provocati dalla domanda di Gesù: “Chi cerchi?”.
45° Pellegrinaggio Macerata-Loreto
Chi cerchi?
Chi cerchi, non che cosa cerchi, perché le cose non bastano per vivere; per vivere occorre il Dio dell’amore