È stata dedicata ai martiri cristiani e in particolare a mons. Padovese la 32.esima edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto svoltosi nella notte tra sabato e domenica scorsi. Il cammino promosso da Comunione e Liberazione e ideato dal vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Giancarlo Vecerrica, ha preso il via sabato sera dallo stadio Helvia Recina, dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, che poi ha accolto i pellegrini al santuario di Loreto all’alba del giorno dopo. Oltre 160 i pullman che hanno portato decine di migliaia di pellegrini da tutte le Regioni d’Italia, ma anche da Svizzera, Germania, Francia e Inghilterra e da alcuni Paesi sudamericani, come Colombia e Brasile. Il cardinale Caffarra ha dichiarato al Sir che questo pellegrinaggio dimostra una volta di più che “in Italia un popolo cristiano esiste ancora ed è anche costituito da tantissimi giovani”. Il porporato ha quindi affidato tutti i pellegrini all’ “abbraccio di Maria”, colei che “ci ha donato il Salvatore”. Ad accogliere i pellegrini c’era anche mons. Giovanni Tonucci, che li ha invitati a “portare a casa il sì di Maria”. Il presule ha poi rivolto un pensiero particolare alla Terra Santa: il ricavato della colletta della mattina a Loreto è stato infatti devoluto per sostenere le spese del restauro della Casa di Maria a Nazareth. “È importante – ha detto – che questa solidarietà che noi già viviamo attraverso il gemellaggio tra Loreto e Nazareth, sia condivisa, perché è una responsabilità per tutti i cattolici”. Mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica, che per tutta la notte ha guidato i pellegrini, ha indicato nell’ “unità di popolo” che camminava, “un segno di speranza: in questo mondo pieno di scoraggiamento e di fiducia, di crisi, c’è bisogno di chi, soprattutto ai giovani, faccia proposte di vita, proposte di unità e proposte profetiche”, come il percorso dei pellegrini verso la casa di Maria, “che è la vera profezia, il vero ottimismo per l’uomo”. Proprio per questo il vescovo, terminato l’evento, ha portato nel pomeriggio la statua della Madonna di Loreto in uno degli stabilimenti più in crisi della sua diocesi e lì ha celebrato una messa con i lavoratori. Un ringraziamento per “la testimonianza di fede e di preghiera” è stato rivolto ai partecipanti del pellegrinaggio, dopo aver camminato insieme a loro, anche da mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, il quale ha anche letto un messaggio di Benedetto XVI. Nel testo il Papa ha invitato i pellegrini a una “rinnovata adesione a Cristo” e ha indicato in padre Matteo Ricci, il missionario maceratese di cui quest’anno ricorre il quarto centenario dalla morte, l’ “esempio” di una “testimonianza cristiana”. Particolarmente significativa è stata infine la testimonianza del vescovo di Chia, in Colombia, mons. Hector Cubillos, per il quale il cammino è “stata un’esperienza meravigliosa; il racconto di questo gesto alla mia gente sarà uno spunto di nuova evangelizzazione”.